Siamo agli inizi del 1700 e, anche se la casata dei Medici si è avviata al declino, Livorno sta diventando il più importante porto del Mediterraneo, ed ogni giorno molte persone arrivano o partono dal suo porto.
Cecilia è una giovane donna, figlia di un importante mercante francese che da anni vive nella città toscana. Nonostante la giovane età, la vita di Cecilia è ricca di esperienze importanti, legate a storie che ancora oggi vengono ricordate in città e nei libri e ripercorrendo la sua vita grazie ai dialoghi e alla sua narrazione a tratti scanzonata e leggera, e in altri cupa e drammatica, scopriremo attraverso le sue emozioni degli aspetti della storia di Livorno che sopravvivano ancora oggi ed altri ritrovati sotto un cumulo di polvere e riportati alla memoria.
Grazie a un lavoro di ricerca durato tre anni, la storia riesce a intrecciare nel suo filo narrativo sei leggende di mare che si stanno dimenticando, con personaggi e fatti storici realmente accaduti, in una trama dove si sfida lo spettatore a scoprire quali eventi siano reali, leggendari o fantastici.
Alessandra Donati è un'attrice e cantante, nonché didatta sia nel campo dell'alfabetizzazione teatrale che musicale. Si approccia al teatro nel 2007, con un corso di formazione organizzato dalla Regione Toscana che vede tra i suoi insegnanti Piera degli Esposti, Mariano Rigillo, Cathrine Pantigny (Ensamble Micha Van Hoecke) e Niki Mazziotta, con diploma finale e qualifica professionale.
Successivamente frequenta il percorso triennale della Fondazione Teatro Goldoni “Laboratorio Compagnia" dove ha l’occasione di lavorare con il Maestro Lindsay Kemp per varie sue produzioni (tra le altre “Cenerentola”, in cui interpreta il ruolo di protagonista). Nel frattempo compie i suoi studi all’università di Pisa, corso di Laurea “Discipline dello spettacolo" e continua i suoi studi accademici presso il Conservatorio P. Mascagni di Livorno nella classe di Composizione.
Si trasferisce in Polonia nel 2011 dove lavora sia come interprete che come insegnante, grazie al inserimento nell’organico artistico nel teatro “Teatr Arka” di Wroclaw, alla collaborazione con Teatr “Ad Spectatores” e con la pluripremiata compagnia internazionale “Songs of the goat” Theatre (vincitrice due volte al Fringe festival di Ediburgo), nonchè con il Grotowski Institute. Nella sua permanenza in Polonia, oltre a lavorare per alcune fiction e film TV su TVP, tra Breslavia e Berlino. Nello stesso periodo ha occasione di approfondire le sue competenza nel settore del Teatro danza.
Torna in Italia dopo tre anni e approfondisce l’aspetto della Didattica teatrale a Roma con il Metodo Helga Dentale e a Torino con la collaborazione con NeoArcheoTeatro, specializzato in didattica per bambini e adolescenti. Contemporaneamente continua la sua attività professionale di attrice sul territorio italiano e diventa presidentessa dell’ Associazione culturale “Compagnia del Cerchio” che si occupa di formazione e produzione di spettacoli teatrali.
A Livorno Alessandra ha occasione di studiare con Andrea Gambuzza l'approccio relativo all'uso della maschera in scena e, con Giorgio Rossi, approfondire la poetica del gesto nello spazio.
Alessandra dal 2014 circa è insegnante presso il Centro Artistico Il Grattacielo (fino all’autunno 2019) ed insegnante presso la Fondazione Teatro Goldoni, dove tiene laboratori teatrali per bambini, ragazzi e adolescenti fino ad oggi.
Alessandra negli ultimi anni, parallelamente alla pratica teatrale, si specializza inoltre nello studio della voce performativa e artistica, studiando prima con Francesca Della Monica e Marina Mulopulos, adesso con la soprano Susanna Rigacci. Nel 2020 ottiene il diploma di formazione per i livelli I e II della tecnica Estill Voice con Alejandro Saorin Martinez. Sempre nel 2020 si laurea in Canto Lirico presso il Conservatorio P. Mascagni di Livorno sotto la guida del Prof. Leonardo Gramegna
Complimenti davvero !!! lo spettacolo molto bello come anche la regia !!! e Alessandra spettacolare !!! una grande e giovane promessa livornese, onore a chi le sta dando valore ! ed ovviamente a lei che con leggerezza, delicatezza ma intensita' e forza e' stata in grado di reggere un intero spettacolo. Dal testo potevano nascere anche due spettacoli, tanto e' denso di notizie interessanti per noi livornesi..!!!
Irene GenoveseBuonasera, lo spettacolo a cui ho assistito mi è piaciuto molto, mi ha divertito, tanto emozionato e la voce della protagonista mi hanno fatto venire la pelle d’oca. Uno spettacolo fresco e divertente ma nello stesso tempo ricco di tradizione e storia. Gli strumenti e la voce sullo sfondo lo rendono anche un po' mistico. Saluti Luca
Luca CattermolUno spettacolo intenso ed evocatico. Alessandra Donati e Claudio Monteleone, grazie alla loro bravura, riescono a farci immergere completamente nell'atmosfera del racconto. L'accompagnamento musicale di Martina Datura Lo Conte e Emanuela Maciotti sono la perfetta cornice per rendere l'esperienza ancora più immersiva e sentita. Un plauso speciale ad Alessandra che grazie alla sua voce e alla sua presenza scenica, riesce a riempire il palco, non facendo pesare la mancanza di una vera e propria scenografia. Tutti bravi, complimenti!
Michele BenvenutiGli attori sono bravissimi. La storia non è sempre facile da seguire, soprattuttoper chi non è livornese. Ci piacerebbe che ci fosse più spazio per la musica. Ma le paglie cosa sono?
Valentina, Cristina, Stefano e GiovanniRecitazione coinvolgente. Praticamente quasi un monologo in cui l'attenzione alla storia raccontata non è mai calata. Bravissima anche a farti sentire parte della storia quando, raccontando, guarda lo spettatore dritto negli occhi. Come anticipato, alla fine dello spettacolo, da migliorare scenografia, parre musicale e luci. Comunque ottima performance.
VIGLIOTTI MarinaUna grande interpretazione che potrebbe essere valorizzata con un "prologo" possibilmente in vernacolo in modo tale che spettatori non di Livorno possano localizzare la narrazione stupendamente rappresentata . Il testo potrebbe essere quello già divulgato ma recitato enfaticamente alla maniera del teatro classico. Il costume di Cecilia è troppo largo e farraginoso per svestirsi. Forse lo scrittore dovrebbe commentare con la musica alcuni passaggi. Un uso di luci "occhio di bue" su oggetti e sui protagonisti renderebbero lo spettacolo più suggestivo. Sono stato così positivamente coinvolto dalla rappresentazione che mi permetto di fare delle critiche. Grazie e " merda, merda, merda .....
AGRESTA MicheleAttrice bravissima; essendo una livornese molto interessata alla storia della propria città, ho trovato molto interessante anche il contenuto della rappresentazione. Mi è piaciuto molto. Per quanto riguarda la storia finale mi sarebbe piaciuto capire meglio quanto c'è di vero e quanto di romanzato. Sarebbe interessante dare al pubblico delle informazioni storiche finali. Non so come, è solo un suggerimento.
MENICUCCI SusannaConoscevo la leggenda della Ballerina ma non quella di Guerrino da Montenero .Mi sono documentata e ho potuto apprezzare ancora di più i testi scritti per la rappresentazione teatrale, veramente intensi e ricchi di sfumature così come l'interpretazione di Cecilia molto coinvolgente ed espressiva. Complimenti sinceri, è un vero piacere far conoscere la nostra città in questo modo e con questi strumenti
SIMONETTI StefaniaBello
Alice BellatiSpettacolo molto coinvolgente, una storia appassionante che fa viaggiare lo spettatore nel tempo e nello spazio. Bravissimi gli attori.
Andrea QuainiSpettacolo da vedere. Brava l'interprete, testo interessante per lo spaziare di leggende e racconti che sono comuni alla tradizione del nostro paese. Forse, a livello di regia e assestamento del testo, esigenza di rendere più universale il racconto, meno localizzato ad un sito preciso. Godevole.
Alceste Ferrari